13 luglio 2022 – Non è giustificabile eticamente o scientificamente che i Paesi con meno risorse ottengano l’accesso alle tecnologie della genomica molto tempo dopo i Paesi ricchi.
E’ quanto sostiene il Consiglio scientifico dell’Organizzazione Mondial della Sanità (OMS) che ha pubblicato oggi a Ginevra il suo primo rapporto. Dedicato a un migliore accesso alla genomica per la salute globale, il documento raccomanda di favorire l’accesso dei Paesi a basso e medio reddito a prodotti e tecnologie della genomica, disciplina che si occupa dello studio del genoma. La sorveglianza genomica ha svolto un ruolo cruciale nella risposta globale al Covid-19, sottolinea l’Oms e dati recenti mostrano che la percentuale di Paesi in grado di condurre la sorveglianza genomica è aumentata dal 54% al 68% tra marzo 2021 e gennaio 2022, a causa degli importanti investimenti effettuati durante la pandemia. Ma i Paesi a reddito medio-basso affrontano carenze di finanziamenti, infrastrutture di laboratorio, materiali e personale altamente qualificato e sebbene i costi per la creazione e l’espansione delle tecnologie genomiche stiano diminuendo occorre fare di più, spiega l’Oms. Il rapporto elenca alcuni strumenti per rendere le tecnologie genomiche più accessibili tra cui la tariffazione a più livelli o la condivisione dei diritti di proprietà intellettuale per le versioni a basso costo. “La genomica può dare enormi contributi alla salute umana”, ha affermato il presidente del Consiglio, Harold Varmus, premio Nobel ed ex direttore del National Institutes of Health degli Stati Uniti. Il rapporto raccomanda tra l’altro a governi, agenzie di finanziamento, organizzazioni scientifiche del mondo accademico e industriale di collaborare maggiormente in materia di genomica e all’Oms di creare un comitato di genomica per portare avanti le raccomandazioni e di agire presso le organizzazioni commerciali per favorire l’accesso dei loro prodotti e tecnologie nei Paesi a basso e medio reddito.